La riduzione delle ore di luce in autunno e una vita quotidiana trascorsa sempre meno all’aria aperta per molte persone è più di una sensazione di tristezza. Cadere in depressione può diventare un rischio concreto. Si potrebbe trattare di depressione stagionale o SAD (Seasonal Affective Disorder): un complesso di sintomi che comportano variazioni dell’umore, del comportamento e influenzano negativamente il sonno, l’appetito, le funzioni cognitive. Ne parla il sito d’informazione medico-sanitaria dottoremaeveroche.it.
Un articolo di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)
Questo è un articolo tratto da dottoremaeveroche.it. Il sito offre alla popolazione un’informazione accessibile, scientificamente solida e trasparente, e ai Medici strumenti comunicativi nuovi. Dottoremaeveroche.it collabora regolarmente con l’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano per pubblicare e divulgare informazioni sanitarie.
Dottore, come si distingue la depressione stagionale dal disturbo depressivo vero e proprio?
Ricordiamo intanto che è molto dannoso e anche inutile autodiagnosticarsi qualunque tipo di disturbo. Sarà perciò opportuno rivolgersi al proprio medico di medicina generale e, se necessario, a uno specialista per capire il proprio stato di salute e avere il giusto sostegno.
La depressione stagionale è un tipo di depressione vera e propria e non va sminuita solo perché si presenta per brevi periodi o perché i sintomi sembrano più lievi di quelli del disturbo depressivo maggiore. Quest’ultimo, infatti, è caratterizzato da umore triste, frustato, disperato o ansioso che perdura per lungo tempo, dalla sensazione di affaticamento e da difficoltà di memoria e concentrazione, oltre a cambiamenti nel sonno e nell’appetito. E, nei casi più gravi, può comportante pensieri di morte o di suicidio.
La depressione stagionale ha alcuni sintomi tipici che possono aggiungersi a quelli citati o presentarsi da soli [1,2]:
• ipersonnia: la necessità di dormire più del solito o del necessario,
• aumento del senso di fame, di carboidrati in particolare, con la tendenza a una dieta scorretta e al conseguente aumento di peso,
• isolamento sociale, cioè la difficoltà a frequentare gli altri.
Esiste anche il disturbo stagionale estivo?
Sì. È ritenuto meno comune. I sintomi più evidenti sono insonnia, agitazione e ansia, scarso appetito (e conseguente perdita di peso) e, talvolta, comportamenti aggressivi o violenti. Questi disturbi sono legati ai cambiamenti stagionali che si esprimono nella diminuzione o nell’aumento delle ore di luce; non vanno confusi con la malinconia possibile quando si avvicinano le feste natalizie o allo stress che si può subire durante le vacanze estive [1,2].
Dottore, quali sono le cause della depressione stagionale?
Secondo la maggior parte degli studi questa forma di depressione può essere scatenata dall’influenza della mancanza di luce naturale sull’orologio biologico, cioè sul meccanismo che nell’organismo regola l’umore, il sonno, i cicli ormonali.
Ha un ruolo, infatti, anche l’equilibrio delle sostanze chimiche del sistema nervoso centrale, come la serotonina. Bassi livelli di questo ormone, causati anche dalla mancanza di luce solare, sono associati alla depressione e ad altri disturbi dell’umore. Quando le ore di sole sono poche, calano anche i livelli di vitamina D, la cui carenza influenza il livello di serotonina e di melatonina, con la conseguenza che aumenta la stanchezza e la sonnolenza [2].
Si tratta, quindi, di situazioni molto complesse, che vanno valutate con un aiuto professionale: solo lo psicologo o lo psichiatra possono accertare e diagnosticare le diverse forme di depressione e indirizzare il paziente verso la giusta terapia.
Esistono terapie specifiche?
Solitamente si tratta il SAD allo stesso modo delle altre tipologie di depressione; lo specialista indicherà il metodo migliore: la psicoterapia, il ricorso a farmaci o una combinazione di entrambi.
Per superare i disagi dovuti al disturbo stagionale esiste anche una cura specifica, sebbene non così diffusa nel nostro Paese come altrove: la cosiddetta fototerapia o terapia della luce. Consiste nell’esporre il paziente alla luce di una apposita lampada per circa trenta minuti ogni mattina. Questo dispositivo utilizza una fonte luminosa più potente dei normali lumi artificiali, senza emettere raggi ultravioletti dannosi [3].
Dottore, la fototerapia funziona?
Questo trattamento è spesso somministrato in combinazione con altre terapie, quindi non è semplice valutarne l’efficacia, come hanno rilevato diverse revisioni. Soprattutto negli Stati Uniti la fototerapia è raccomandata, ma stanno crescendo anche le strutture sanitarie italiane che la somministrano. Ad oggi, però, gli studi disponibili sull’argomento suggeriscono che la fototerapia non abbia benefici [4,5].
Dottore, se è un problema di carenza di luce, stare di più all’aria aperta può aiutare?
Premesso, come abbiamo sottolineato, che è necessario consultare uno specialista quando riteniamo di soffrire di depressione, è vero che possiamo “aiutarci” con alcune buone abitudini. Che, tuttavia, non sostituiscono le terapie, quando necessarie.
Fare una passeggiata o esercizio fisico al sole ogni giorno, mantenere luminosi e arieggiati i luoghi nei quali si vive e lavora sono pratiche utili, così come seguire una dieta sana ed evitare (o imparare a gestire) lo stress [4].
Bibliografia
- 1 . National Insitute of Mental Health. “Seasonal Affective Disorder”. Pubblicato nel 2023
- 2 . Cleveland Clinic. “Seasonal Depression (Seasonal Affective Disorder)”. Pubblicato il 4 ottobre 2022
- 3 . National Health Service. “Treatment – Seasonal affective disorder (SAD)”. Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2022
- 4 . Golden RN, Gaynes BN, Ekstrom RD, et al. “The efficacy of light therapy in the treatment of mood disorders: a review and meta-analysis of the evidence”. Am J Psychiatry 2005 Apr;162(4):656-62
- 5 . Nussbaumer‐Streit B, Forneris CA, Morgan LC, et al. “Light therapy for preventing seasonal affective disorder”. Cochrane Database Syst Rev 2019 Mar 18;3(3):CD011269
Autrice
Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un’agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. Tutti gli articoli di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)
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